IL RAPPORTO CON LA GUSTAV MAHLER JUGEND ORCHESTER

Tutto nasce nel 2012, quando Maurizio Baglini, dopo aver assistito a Bolzano a un concerto del tour estivo della GMJO, chiede al Segretario Artistico Alexander Meraviglia Crivelli, presentatogli da amici in comune, di valutare l'ipotesi di portare l'Orchestra a Pordenone per un concerto. In seguito, cominciano a considerare la possibilità di ospitare un concerto nell'Agosto del 2015, un'impresa apparentemente insostenibile per Pordenone. E invece... ecco Herbert Blomstedt sul podio con un'epica interpretazione della Sinfonia n.8 di Anton Bruckner. Il successo è clamoroso e dà il via a un'intensificazione dei rapporti: Jordan, Capuçon, Thibaudet, Metzmacher, Batiashvili, Gerhaher, Denoke, Jurovskji, insieme alla GMJO sul palco del Teatro Verdi di Pordenone. Dal 2017 si decide estendere il progetto a una vera e propria Residenza, di vedere come nasce il “miracolo” di Pordenone, quella magia creata da quasi duecento giovani provenienti da tutta Europa che si ritrovano in estate a conoscersi, incontrarsi, lavorare, studiare e crescere insieme proprio a Pordenone. Si arriva poi al 2020, anno in cui l'emergenza sanitaria fa saltare tutti i parametri abitudinari e la musica e gli spettacoli dal vivo si ritrovano inevitabilmente in una situazione critica. Il Teatro Verdi di Pordenone decide comunque di avere, in turnazione e nel rispetto di tutte le norme sanitarie, la Residenza della GMJO, estesa a ben tre settimane. E il 30 Agosto di questo particolare anno Maurizio Baglini è per la prima volta sul palco insieme alla GMJO per il Concerto di Shostakovich n. 1 op. 35 con Martin Baeza Rubio alla tromba e Tobias Woereger sul podio, dando il suo contributo artistico a una performance particolarmente sentita, messaggio di speranza nell’attesa di una rinascita.
Un sogno, una visione a lungo termine, iniziati nel 2012, un’impresa sociologica, oltre che artistica, esempio che si possa ancora realizzare una sorta di Woodstock della musica classica, una realtà destinata a crescere e a promuovere messaggi propositivi sempre e comunque.

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THE RELATIONSHIP WITH THE GUSTAV MAHLER JUGEND ORCHESTER

It all begins in 2012, when Maurizio Baglini, after a concert of the GMJO in Bolzano during their summer tour, asks the Secretary General Alexander Meraviglia Crivelli, introduced by mutual friends, to consider taking the orchestra to Pordenone for a concert. Afterwards, they start to think about the possibility of hosting a concert in August 2015, an apparently unsustainable challenge for Pordenone. But then…Herbert Blomstedt is on the podium for an epic performance of the Symphony n. 8 by Anton Bruckner. The resounding success intensifies the relationship: Jordan, Capuçon, Thibaudet, Metzmacher, Batiashvili, Gerhaher, Denoke, Jurovskji, with the GMJO on the stage of Teatro Verdi of Pordenone. In 2017 they decide to extend the project to a real Residence, to see how the “miracle” of Pordenone is created, that magic made by almost two hundred young musicians from all over Europe who every summer meet each other, work, study and grow together right in Pordenone. But then, in 2020, the health emergency breaks all the habits and music and live shows are inevitably in a critical situation. Teatro Verdi of Pordenone decides to have, in shifts and in compliance with health regulations, the residence of the GMJO, extended to three weeks. And on the 30th of August of this particular year Maurizio Baglini is for the first time on stage together with the GMJO for the Concerto n. 1 op. 35 by Shostakovich with Martin Baeza Rubio as trumpet player and Tobias Woereger as conductor, giving his artistic contribution to a particularly heartfelt performance, a message of hope waiting for a rebirth. A dream, a long-term vision, begun in 2012, an artistic and sociological challenge, an example that a sort of Woodstock of classical music can still be created, a reality destined to grow and promote propositional messages always and forever.

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